Rendita passiva immobiliare: è davvero così semplice?

rendita passiva immobiliare

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Samuele Mardegan
Sono un agente immobiliare dal 2017, ma non ho sempre fatto questo. Negli anni precedenti ho potuto lavorare in diverse realtà a contatto con le persone che mi hanno permesso di sviluppare l'empatia, una caratteristica molto importante per fare questo lavoro.

Hai notato che negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di libertà finanziaria? Anche tu, magari, stanco della solita routine, sei stato attratto dalla possibilità di una rendita passiva. Esistono diverse attività che potrebbero permetterti di dare vita a questa fonte di guadagno alternativa. Molti affermano che tra queste ci sia anche la rendita passiva immobiliare, ma è veramente così? Nell’articolo di oggi entreremo in questo mondo e lo scopriremo. Buona lettura!

Cosa si intende per rendita passiva?

Innanzitutto, che cos’è una rendita passiva? In generale, potremmo definirla come qualsiasi tipo di rendita, con la differenza che non richiede un impiego di tempo da parte di chi la ottiene. Diversamente dalla rendita da lavoro, questa viene generata in automatico, senza che la persona che la riceve debba impegnarsi in alcuna attività. La più tradizionale tipologia di rendita passiva è sicuramente quella da capitale. Investendo una parte del proprio denaro, infatti, è possibile generare dei flussi di cassa che permettono di produrre dei guadagni. Accanto a quelle “classiche”, però, sono nate nuove tipologie di attività in grado di generare profitti con uno sforzo più basso rispetto al normale lavoro. Definirle rendite “passive” o “semi passive”, però, non è sempre corretto: in molti casi queste attività richiedono molto lavoro e hanno un rischio molto alto.  

La rendita passiva immobiliare: come funziona?

condizione sospensiva preliminare

Il mercato immobiliare è una grande passione per moltissimi investitori. Almeno un volta ti sarà capitato di sentire frasi del tipo: “non c’è niente più sicuro di investire sul mattone”. In realtà, questa attività è molto più complessa di quanto puoi immaginare. Innanzitutto, nel momento in cui la casa diventa un investimento prende, nel gergo tecnico, il nome di asset. Questo impone che debba essere valutata con dei parametri di tipo finanziario, cosa non sempre facile e sicura. Gli investimenti immobiliari, poi, risultano essere davvero profittevoli nel momento in cui si trova la giusta opportunità. Altra cosa caratterizzante questo tipo di investimenti è che sono poco “flessibili”. Acquistare un immobile sbagliato, infatti, potrebbe essere un errore dal quale sarà molto complesso tornare indietro. Le rendite passive immobiliari, quindi, sono possibili e “semplici” solo con una buona base di partenza, ovvero tanto denaro!

Perché non si può parlare di rendita passiva al 100%?

Esistono diverse tipologie di investimento nel campo immobiliare che possono portare alla creazione di una rendita passiva, alcune più conosciute, altre meno. Sicuramente, il modo più tradizionale è quello di acquistare un immobile per poi rivenderlo o affittarlo. Questo genererà una rendita stabile e sicura, certamente il più grande vantaggio di acquistare una proprietà. Ma perché, allora, non si può parlare di rendita passiva immobiliare al 100%? A causa delle spese che l’investitore dovrà sostenere per vendere o affittare il proprio immobile, come quelle di gestione, di manutenzione e fiscali. Per farti capire meglio, vediamo un paio di esempi. 

Ristrutturazione e sistemazione dei locali

Comprare casa per poi affittarla o rivenderla può essere un buon affare ma, di certo, non una semplice operazione. Se si tratta di un immobile datato e poco efficiente, molto spesso succede che venga “snobbato”, rimanendo invenduto. Ecco perché la scelta di ristrutturare casa prima di venderla o affittarla potrebbe aiutarti a non mandare all’aria il tuo piano. Rendendo più appetibile l’immobile, aumenterai il numero di persone interessate, i tempi di vendita/affitto si ridurranno e il prezzo sarà superiore. Dal momento che, però, vengono investiti tempo e denaro, ora puoi capire da te perchè non sia del tutto corretto definirla una rendita passiva immobiliare

Documentazione obbligatoria: l’APE

certificazione energetica

Quando si sceglie di investire nel mercato immobiliare e arriva il momento di vendere o affittare casa, per farlo avrai bisogno di alcuni documenti obbligatori. L’APE, ovvero l’Attestazione di Prestazione Energetica, è uno di questi. Al momento del passaggio di proprietà, infatti, questa dovrà essere fornita al nuovo proprietario della casa, a pena di sanzioni, alle volte, anche molto salate. Ma cosa centra questo con il fatto che la rendita passiva immobiliare non possa essere definita tale al 100%? Come molti altri documenti, anche l’APE ha una scadenza: è valida per 10 anni e, dopodichè, dovrà essere richiesta nuovamente. Come per l’esempio precedente, anche in questo caso l’investitore dovrà impegnare sia tempo che denaro. 

Ma quindi, dove investire?

Abbiamo visto che investire nel mercato immobiliare non è facile, ma non è neanche impossibile! Se hai la possibilità di lanciarti in questo mondo ma non sai da dove partire, posso venire in tuo aiuto. Ci sono diverse possibilità in Italia ma, se sei un vero temerario, anche un investimento all’estero potrebbe portarti grandi soddisfazioni. Fra tutti i luoghi ti consiglio Malta per svariati motivi. Leggi l’articolo che trovi nel blog dove ti parlo proprio di questo!

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