Immagina di vivere in un condominio con decine di appartamenti. Sai chi si occupa quotidianamente della pulizia delle scale, della manutenzione dell’ascensore, del pagamento delle bollette e di mille altri piccoli (o grandi) problemi che possono sorgere all’interno del complesso residenziale? Questi sono tutti compiti dell’amministratore condominiale.
Figura spesso sottovalutata, o addirittura bistrattata, l’amministratore condominiale riveste un ruolo cruciale nella gestione del condominio, assumendo la responsabilità di un piccolo “villaggio” in miniatura. Ma in cosa consiste esattamente il suo lavoro? Quali sono i suoi compiti e le sue responsabilità? Continua a leggere per scoprirlo!
Definizione legale dei compiti dell’amministratore condominiale
Secondo l’articolo 1130 del Codice Civile, l’amministratore è il rappresentante legale del condominio. È lui che si occupa di curare la gestione dell’edificio e di tutelare i diritti dei condomini. Egli, infatti, assume una serie di funzioni che spaziano dalla sfera amministrativa a quella contabile, passando per la manutenzione e la rappresentanza legale. Per quanto riguarda la carica, l’art. 1129 del Codice civile al comma 10 dispone che: «L’incarico di amministratore ha durata di un anno e si intende rinnovato per eguale durata». Possiamo dire, quindi, che l’amministratore rimane tale solitamente per uno o due anni.
Come diventare amministratore condominiale: i requisiti
Assumere l’incarico di amministratore condominiale non è solo un impegno, ma anche un’opportunità per accrescere le competenze e le capacità gestionali. Per svolgere al meglio questo ruolo, è importante possedere alcuni requisiti imprescindibili e maturare competenze specifiche.
Requisiti legali
- Aver compiuto 18 anni
- Essere in godimento dei diritti civili
- Non avere condanne penali per reati gravi
- Non essere sottoposto a procedure concorsuali
- Non avere conflitti di interessi con il condominio
Formazione
- Frequentare un corso di formazione iniziale per amministratori condominiali (72 ore)
- Partecipare a corsi di formazione periodica (almeno 16 ore ogni anno)
Competenze
- Amministrative e contabili: gestione della contabilità, bilancio, riscossione quote, pagamenti.
- Conoscenza delle norme condominiali e di urbanistica: leggi, regolamenti, decreti che disciplinano la vita condominiale.
- Di gestione e mediazione: saper gestire conflitti tra condomini, trovare soluzioni condivise e mediare accordi.
- Abilità comunicative: saper comunicare in modo chiaro, conciso e assertivo con i condomini, i fornitori e le pubbliche amministrazioni.
- Informatiche: padronanza di strumenti digitali per la gestione del condominio (es. software gestionali).
I compiti dell’amministratore condominiale
Vediamo ora nel dettaglio quali sono i compiti dell’amministratore condominiale.
Gestione amministrativa
In primis l’amministratore condominiale si occupa di convocare l’assemblea condominiale almeno una volta l’anno. Qui si discute di eventuali questioni inerenti al condominio e viene approvato il bilancio. L’amministratore, a tal proposito, si occupa anche della redazione del bilancio consuntivo, che riassume le entrate e le uscite dell’anno precedente, e del bilancio preventivo, che stima le spese per l’anno in corso. Inoltre, una delle funzioni principali sta proprio nella contabilità e in tutti i movimenti amministrativi, fra cui la riscossione delle quote condominiali dei singoli condomini.
Manutenzione ordinaria e straordinaria
Uno dei compiti dell’amministratore condominiale riguarda la manutenzione ordinaria delle parti comuni come le scale, l’ascensore e del giardino. Tuttavia, nel caso di manutenzioni straordinarie, è sempre suo il compito, anche quando intervengono eventuali appalti.
Adempimenti burocratici e legali
Tutte le “scartoffie” che riguardano il condominio toccano all’amministratore. In particolare egli si occupa di aggiornare il registro anagrafico dei condomini, di comunicare con l’agenzia delle entrate e di richiedere eventuali agevolazioni fiscali per interventi riguardanti la ristrutturazione e le migliorie in materia energetica. Il tasto dolente? La parte legale. L’amministratore condominiale, infatti, rappresenta il condominio in giudizio in caso di controversie e tutela i diritti dei condomini in caso di morosità.
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