Ho firmato il contratto d’affitto ma ci ho ripensato: cosa fare?

Ho firmato il contratto d'affitto ma ci ho ripensato

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Samuele Mardegan
Sono un agente immobiliare dal 2017, ma non ho sempre fatto questo. Negli anni precedenti ho potuto lavorare in diverse realtà a contatto con le persone che mi hanno permesso di sviluppare l'empatia, una caratteristica molto importante per fare questo lavoro.

Firmare un contratto d’affitto è un passo importante che sancisce un impegno tra inquilino e proprietario. Tuttavia, può capitare che, dopo la firma, emergano dubbi o situazioni impreviste che portano a ripensamenti. Se ti stai chiedendo se sia possibile annullare o recedere da un contratto d’affitto appena firmato, sei nel posto giusto. Vediamo insieme nel corso di questo articolo quali sono le opzioni disponibili e cosa dice la legge in merito.

È possibile annullare un contratto d’affitto appena firmato?

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Foto di Scott Graham

Una volta che un contratto d’affitto è stato firmato da entrambe le parti, esso assume valore legale e vincolante. In teoria, quindi, non si può annullare a meno che non sussistano motivi specifici che giustifichino la risoluzione. Tuttavia ci sono alcuni casi in cui potrebbe essere possibile annullare il contratto: vediamoli ora insieme qui di seguito.

Presenza di irregolarità

Se il contratto presenta irregolarità, clausole abusive o è stato firmato con informazioni false, potrebbe essere possibile recedere.

Mancato rispetto degli accordi

Se il proprietario non rispetta le condizioni pattuite (ad esempio, l’immobile presenta problemi strutturali gravi non segnalati prima della firma), si potrebbe richiedere l’annullamento.

Diritto di recesso anticipato

Alcuni contratti prevedono una clausola che permette di recedere entro un determinato periodo di tempo dalla firma, ma non è sempre presente.

Se nessuna di queste condizioni si verifica, si dovrà valutare un’eventuale risoluzione consensuale con il proprietario.

Come si può recedere da un contratto d’affitto appena firmato?

Se hai firmato il contratto d’affitto e ci hai ripensato, la prima cosa da fare è verificare se nel contratto stesso è prevista una clausola che consente il recesso anticipato. In genere, nei contratti di locazione abitativa è previsto un periodo di preavviso per il recesso dell’inquilino, che può variare da uno a sei mesi.

Ecco i passi da seguire:

  1. Controllare le clausole contrattuali: Leggi attentamente il contratto per verificare se è previsto un periodo di preavviso o se ci sono condizioni particolari per la disdetta.
  2. Comunicare tempestivamente al proprietario: Se decidi di recedere, informare il locatore il prima possibile può aiutare a trovare una soluzione condivisa.
  3. Inviare una disdetta formale: La comunicazione del recesso va fatta in forma scritta, preferibilmente tramite raccomandata A/R o PEC, specificando le motivazioni e rispettando il preavviso concordato.

Se il proprietario accetta il recesso senza preavviso, si può risolvere la situazione senza complicazioni. Tuttavia, se non è d’accordo, potrebbe richiedere il pagamento dei canoni previsti fino alla fine del periodo di preavviso.

Cosa succede se il contratto è stato registrato?

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Foto di Markus Spiske

Una volta firmato, il contratto d’affitto deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni. Se il ripensamento avviene dopo la registrazione, la risoluzione anticipata richiede il pagamento di un’imposta di registro per la chiusura anticipata del contratto, salvo che il contratto non sia stato stipulato in regime di cedolare secca. Anche in questo caso, è fondamentale accordarsi con il proprietario per evitare problematiche legali.

Posso recedere senza preavviso?

Il recesso immediato senza preavviso è possibile solo in casi eccezionali, come:

  • Vizi gravi dell’immobile che rendono impossibile l’abitabilità;
  • Inadempienze contrattuali da parte del proprietario, come la mancata consegna dell’immobile nei tempi concordati;
  • Motivi gravi e documentabili che impediscono all’inquilino di rispettare il contratto, come trasferimenti improvvisi per lavoro o problemi di salute.

Se nessuna di queste condizioni si verifica, il locatore ha diritto a pretendere il pagamento dei canoni fino alla scadenza del preavviso previsto dal contratto.

Soluzioni alternative: accordarsi con il proprietario

Quando il contratto non prevede la possibilità di recesso immediato, la soluzione migliore è cercare un accordo con il proprietario. In alcuni casi, il locatore potrebbe accettare la risoluzione anticipata se riesce a trovare un altro inquilino in tempi brevi.

Un’alternativa potrebbe essere proporre un subentro, ossia trovare una persona disposta a prendere in affitto l’immobile al posto tuo. Il proprietario deve dare il suo consenso, ma questa soluzione può essere vantaggiosa per entrambe le parti.

Come gestire il ripensamento dopo la firma del contratto?

Se hai firmato un contratto d’affitto ma ci hai ripensato, è importante agire tempestivamente e valutare le opzioni disponibili. Verificare le clausole del contratto, parlare con il proprietario e rispettare le procedure legali può aiutarti a trovare una soluzione senza incorrere in problemi o sanzioni. Se hai bisogno di assistenza per gestire al meglio la tua situazione, contattami per una consulenza personalizzata.

Immagine in evidenza di pressfoto su Freepik

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